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CAROVIGNO          un  po'  di storia 

Carovigno e' l'antica Karpina  messapica,  venne distrutta nel V sec. a.C. dai tarantini che ambivano a uno sbocco sull'Adriatico, qui vi era la rada di Guaceto, un importante porto della Messapia.  I tarantini conquistarono Carovigno dopo aspra lotta  con azioni abominevoli e vergognose nei confronti di donne e bambini,  profanando e distruggendo ogni cosa. La città venne rasa al suolo e gli abitanti torturati barbaramente, era l'anno 473 a.C..  Nello stesso anno i tarantini attirati sulle impervie e boscose colline cegliesi che guardano verso Taranto, vennero sconfitti  dai Messapi in una memorabile battaglia con perdite umane immense per i tarantini. Tutto il territorio e l'Adriatico ritorna ai Messapi.

I romani la ribattezzarono Carbinia che comunque deriverebbe da una evoluzione del toponimo precedente;  infatti l'etimologia è da far risalire al latino Carbina dal greco Karbina, che significa fruttifera per la grande produzione di prodotti agricoli,  in particolare olio.

Il feudo di Carovigno nel 1800 apparteneva ai Principi Dentice di Frasso,  che divennero proprietari di molte terre oggi nei comuni di Carovigno, Brindisi, San Vito e San Michele,  nonchè,  di castelli (castello di San Vito, Carovigno e Serranova ).

Agli inizi degli anni 50 del secolo scorso con la riforma agraria, il latifondo ebbe un duro colpo, le terre furono assegnate ai contadini. In quegli anni nasce il borgo agricolo di Serranova intorno alla masseria-castello.  

Al culto della Madonna del Belvedere è legata la tradizione della Nzegna,  bandiera a scacchi multicolore sventolata in acrobatiche esibizioni dagli sbandieratori di Carovigno.

A Carovigno nacque il 1° maggio 1824 Salvatore Morelli,  primo a chiedere la parità dei diritti per le donne. Giornalista mazziniano, già incarcerato e torturato dai borbonici, fu deputato del Regno d'Italia dal 1867 al 1880. In quel periodo presentò, primo in Europa, una legge per la parità della donna con l'uomo con annesso diritto di voto.  Tra il 1874 e il 1875, presentò e illustrò sette proposte di legge per la riforma del Diritto di Famiglia, cento anni in anticipo rispetto alla riforma del 1975. Infatti la riforma Morelli aboliva la posizione dell’uomo come capo famiglia, stabilendo la parità tra i coniugi e introduceva il divorzio.  Per Morelli dall’ignoranza derivano i mali peggiori della società, onde la grande importanza attribuita all’istruzione e al ruolo della donna, educatrice nella famiglia e nella scuola.


Approfondimenti: Letteratura di viaggio del XIX secolo


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