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ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI         benvenuti in Puglia 

 


GROTTE MINORI DEL TERRITORIO CARSICO DI CEGLIE MESSAPICA

Il territorio di Ceglie presenta un  notevole numero di grotte, come pure fratture verticali chiamate dai contadini capivienti o vole. Sono 56 (dati 2022) le grotte naturali catastate presenti nell'agro cegliese.

Grazie all'opera paziente e accurata dell'Associazione Speleologica "Speleocem" molte grotte sono studiate, fotografate e rese fruibili con guida, in alcuni casi a tutti i turisti, come le famose Grotte di Montevicoli.

Altre meravigliose grotte, con splendide concrezioni calcaree dalle forme più svariate, non sono aperte al pubblico ma visitabili da speleologi o comunque, da persone con un minimo di preparazione adeguata fornita anche, da un corso propedeutico di speleologia che l'Associazione organizza in particolare nei mesi primaverili ed estivi. 

Riportiamo un elenco, non certo completo, delle grotte della città messapica: Grotte di Montevicoli, Grotta-Cripta Madonna della Grotta, Grotta-Cripta di San Michele, Grotta Abate Nicola, Grotta del Campo Sportivo, Grotta di Abate AmatoGrotta di Facciascuta, Grotta Tamburi, Grotta Ciarlette, Grotta Cotugni (San Michele S.), Grotta dei Messapi, Grave di Zizze, Grave del Monte, Grotta del Cuoco, Grotta di San Pietro, Grotta Antelmi, Grotta di Montepelusieddo, Grave di Recupero, Grotta di Montefellone, Grotta dell'Abbondanza n. 1 e n. 2, Grotta della Sardella, Grotta del Trappeto, Grotta dell'Olmo, Grotta Marangi, Grotta Fedele Grande, Voragine di Monte Recupero, Grotta Tagliente, Pozzetto Alfieri, Grotta di Montedoro, Grotta di Montagnulo, Vora dell'Olmo, Grotta delle Croci n. 1 e n. 2,  Grottina Nisi, Grottina Sardella 3, Grottina Abbondanza 3, Grottina Madonna della Grotta 2, Grottina Abate Nicola Grande, Grottina Meraviglie 2

Quanto riportato in questa pagina, e in altre due dedicate alle grotte più importanti e grottine, viene gentilmente concesso dall'Associazione Speleologica Culturale "Speleocem": Info: 333 5719683 speleocem@libero.it

Di seguito foto, planimetrie e descrizione di cinque grotte poco conosciute del territorio cegliese:  Grotta dei Messapi, Abate Nicola, Campo Sportivo, Abate AmatoFacciascuata,

In fondo pagina le ultime grotte scoperte ed esplorate nel 2022 di grande interesse paleontologico: Monaci, Grotta del Lupo


   GROTTA DEI MESSAPI - ceglie messapica

  

  

  

La grotta dei Messapi si trova alla periferia di Ceglie, nei pressi della stazione ferroviaria in via Don Rocco Gallone (già circonvallazione Nord Est) e si sviluppa prevalentemente in direzione del centro storico. Si accede attraverso un piccolo pozzo oltre il quale ci si trova in uno spazio molto ampio; la forma della grotta assomiglia a una Y, con un piccolo canale verso est di 3 metri lineari. 

Dallo stanzone principale si arriva in un altra grande sala larga 8 metri e lunga 40 metri. Da uno stretto cunicolo si accede ad un meraviglioso ambiente: la volta appare densa di merli stalattitici con alla base uno strato di carbonato di calcio di colore bianco, mentre le stalagmiti variano come dimensioni dai 20 centimetri ai 2 metri. Una piccola apertura porta in un altro vano ricco di conformazioni stalagmitici e stalattitici, vele e colonne, con colorazioni che variano dal bianco accecante al rosso.

Nell'ultima parte della cavità si incontra un'altra stanza lunga 40 metri ricca di conformazioni ad arco, con stalattiti e stalagmiti. Alcuni massi bloccano il proseguimento della grotta che verosimilmente si sviluppa ulteriormente. Si stima che la lunghezza lineare della grotta dei Messapi sia, nella parte esplorata, di circa 230 metri.   

Una foto di questa grotta, riportante una bellissima stalagmite a forma di pannocchia di granoturco, di colore rosso, ha vinto un premio internazionale in Giappone.  


GROTTA ABATE NICOLA - CEGLIE MESSAPICA

    

 

    

Per raggiungere la grotta Abate Nicola bisogna percorrere la provinciale che da Ceglie conduce a Villa Castelli. Dopo circa tre chilometri, nei pressi della masseria Abate Nicola Piccola svoltando a sinistra lungo la strada comunale che conduce alla contrada Montagnulo.

Si accede tramite due ingressi: un piccolo pozzetto naturale di circa 80 cm di diametro e da un dromos che immette in una stanza molto bassa.  L'ingresso risulta scavato nella roccia calcarea e la grotta era un santuario culturale messapico molto frequentato, a giudicare dal ritrovamento dei frammenti ceramici risalenti a quel periodo.

La cavità rappresenta uno degli esempi più significativi di grotta santuario con dromos presenti nel territorio e il suo utilizzo risale al periodo che va dal V al II-I secolo avanti cristo.

Percorrendo il cunicolo in direzione nord, dove nella maggior parte dell'anno troviamo una piccola pozza d'acqua, ci ritroviamo a dover scendere di un paio di metri da una piccola apertura per ritrovarci in un piccolo vano. All'interno di esso possiamo notare la presenza di numerosi frammenti ceramici e si intravede da una fessura un altro ambiente.

Dal vano principale ma in direzione sud, la  cavità prosegue con un basso corridoio che conduce in un piccolo ambiente oltre il quale, dover aver superato due strettoie in salita, ci si ritrova sotto il pozzetto naturale. 


 GROTTA del campo sportivo - CEGLIE MESSAPICA

 

    

 

 

La grotta denominata del "Campo sportivo" è situata posteriormente alla struttura da cui prende il nome. A pochi metri dalle fondamenta della struttura, subito sotto il livello stradale che congiunge la circonvallazione nord-est alla via di Galante un ingresso alto circa 80 cm e largo 60 cm ci introduce nella grotta, con un dislivello di qualche metro.

 Una volta entrati colpisce la forte escursione termica tra l'esterno e l'interno della cavità, dato che in quest'ultima la temperatura è costante durante tutto l'arco dell'anno essendoci circa 16/18 gradi. Grande è anche lo spettacolo dato dal calcare di Altamura che caratterizza la nostra geomorfologia. A tre metri dall'ingresso possiamo osservare una colonna concrezionata avente un diametro di 1,20 metri, mentre un lungo corridoio si allarga per oltre 5 metri.

La prima parte della discesa è molto faticosa, dopo circa sette metri si raggiunge il punto più basso della grotta. Man mano che si procede vi è del pietrisco sciolto, attraverso un'apertura si intravede un piccolo spazio oltre cui si può ammirare un'altra stanza ancora più bella.  Attraverso una strettoia ci appare una volta densa di concrezioni stalattitiche, non rotte dalle mani dell'uomo. A poca distanza troviamo una caverna e a segnare il termine della grotta vi è una stalagmite storta.  La presenza di una fenditura ci fa presupporre la direzione verso cui ci potrebbe essere qualcosa da scoprire.

 


GROTTA ABATE amato - CEGLIE MESSAPICA

 

 

Percorrendo la provinciale Galante prima della svolta per Grotta San Pietro 1 si nota dalla suddetta strada una piccola specchia al di sotto del quale si presenta una grotta.

Si apre all'esterno tramite un pozzo ostruito in sicurezza tramite dei grossi massi, mentre un altro ingresso agevole e ristretto tra un costone di roccia e un muretto a secco discendono per due metri  all'interno della cavità.

Si presenta uno spazio ampio in declivio sino al fondo della grotta  dove si ammirano concrezioni stalattostalagmitici.

Vista la conformazione e la posizione, la grotta sembrerebbe di notevole interesse storico e preistorico.


GROTTA facciascuata - CEGLIE MESSAPICA

 

La grotta di Facciascuata è ubicata in prossimità del confine tra Ceglie e Villa Castelli al chilometro 6  non lontana dalla specchia omonima. Si trova al termine di una meravigliosa pineta / lecceta una natrura incontaminata dove è conservata in grande quantità la macchia mediterranea tipica della campagna cegliese.

Si accede tramite due ingressi,  il passaggio più agevole presenta segni antropici, un muretto a secco prospiciente l'ingresso, mentre al centro della cavità è presente un accenno di scalinata composta da nove pedate scolpite nella roccia carbonatica. Vi sono segni di antiche concrezioni fossilizzate.

La grotta presenta una larghezza massima di 6,60 metri lunghezza massima di 19,80 metri.


GROTTA MONACI - CEGLIE MESSAPICA

La grotta è stata scoperta nel 2022, grazie agli speleologi locali dello Speleocem diretti da Vito Amico e quelli dell’Alto Salento presieduto da Silvio Laddomada; è ubicata nell'area boschiva Montedoro in località Masseria Monaci, tra Ceglie Messapica e Martina Franca.

L'ingresso si apre improvvisamente a livello del suolo e sprofonda in una stanza dalla forma semicircolare. Un dromos naturale permette comunque di scivolare agevolmente all’interno della cavità.

La roccia affiorante appartiene alla formazione del calcare di Altamura del Cretaceo superiore. La successione risulta essere costituita da strati e banchi di calcari con molti frammenti di rudiste. Durante il Cretaceo le rudiste costituirono un gruppo di molluschi bivalvi che colonizzarono pressoché tutti gli habitat costieri della Tetide. Verso la fine del Mesozoico, in uno stadio avanzato della loro evoluzione, alcune specie svilupparono un modo di vita tale da costituire, in ambienti litorali aperti, dei corpi elevati rispetto al fondo marino, formati da fitti gruppi di gusci disposti in modo tale da resistere al moto ondoso. Per certi versi, queste strutture risultano analoghe agli attuali corpi di scogliera formati da coralli e alghe incrostanti.


GROTTA DEL LUPO - CEGLIE MESSAPICA

La grotta del Lupo esplorata nel 2022 dagli speleologi dell'associazione Speleocem è  ubicata in località Monte Pizzuto, a  due km dal centro abitato di Ceglie Messapica, a 150 metri dal ciglio stradale della strada comunale Ceglie Galante-Palazzo-Menzella.

Si tratta di una grotta naturale con ingresso a pozzo che porta ad unico ambiente sotterraneo di circa venticinque metri quadri.

A poche decine di metri dalla grotta ci sono vari ingrottamenti, che probabilmente fanno parte della stessa cavità. Nella stessa area, ci sono strutture in pietra, che fanno pensare ad una frequentazione antropica antica. Il sito infatti è posizionato ad un’ altezza di 291 metri sul livello del mare, in una zona alta, che consente una ampia visuale su una vasta porzione di territorio, caratteristica che accomuna le grotte utilizzate come dimora dagli uomini primitivi, da cui potevano scrutare le migrazioni degli animali per agevolare l’attività della caccia.

Nella grotta sono stati ritrovati ossa di grandi animali, carnivori preistorici, risalenti a periodi pleistocenici medio-superiori, progenitori dell'attuale fauna.  I reperti raccolti sono di notevole interesse paleontologico, in particolare un' intera mandibola di orso delle caverne. 

La notizia della interessante scoperta è rimbalzata a Gennaio 2022 sui media nazionali: "Ceglie Messapica, la città delle grotte: sensazionali scoperte del Pleistocene" "Importanti reperti arrivano dal sottosuolo della Puglia, dall'incantevole agro di Ceglie Messapica, antico centro collinare in provincia di Brindisi"  "Trovate sotto il sottosuolo di Ceglie Messapica ossa dei progenitori giganteschi di lupi, cavalli, tassi e orsi"


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