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ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI         benvenuti in Puglia 

 

 

GROTTINE DELL'AREA DI CEGLIE MESSAPICA E DINTORNI

L'Altosalento è una zona speleologica di grande rilevanza e, in particolare la zona murgiana collinare di Ceglie presenta, oltre alle grotte propriamente dette, grotte più piccole e grottine/caverne. Sono dunque cavità naturali non molto grandi, ma gli ambienti interni ed esterni sono spesso davvero unici.

Quanto riportato in questa pagina, e in altre due dedicate alle grotte più importanti e ad altre grotte, viene gentilmente concesso dall'Associazione Speleologica Culturale "Speleocem": Info: 333 5719683 speleocem@libero.it

Di seguito foto e descrizioni di alcune piccole grotte "Grotta Cotugni, Grotta Ciarlette, Grotta Tamburi, Grotta Abate Amato 2" e  grottine "Grottina Nisi, Grottina Sardella 3, Grottina Abbondanza 3, Grottina Madonna della Grotta 2, Grottina Abate Nicola Grande, Grottina Meraviglie 2", Grottina Tagliente.

Rilevazioni e descrizioni a cura di Vito Amico - Speleocem


GROTTA COTUGNI - SAN MICHELE SALENTINO

Superata la Chiesa Madonna della Grotta ci avviamo alla successiva chiesetta Madonna Piccola. Arrivati in fondo all'incrocio con la provinciale Ostuni-Francavilla svoltiamo a sinistra e siamo in agro di San Michele Salentino. A poche centinaia di metri si apre questa cavità con uin'apertura sub-orizzontale in declivio sino al piano di calpestio della grotta,

Si accede tramite un ingresso di appena 60 cm, strisciando per sei metri in leggera pendenza, per poi raggiungere la grotta sino a meno 8 metri dal piano di campagna. La grotta è costituita da un unico ambiente omogeneo ostruito da terriccio che innalza il piano di calpestio. La caverna si presenta di colore marrone con piccoli accenni di concrezionamenti.

Sviluppa una lunghezza massima di 19 metri dall'ingresso e un'altezza massima di due metri. Nella grotta sono stati ritrovati frammenti di ceramica attribuibili all'età dei metalli e delle piccole asce in pietra ritrovate in superficie.


GROTTA CIARLETTE - CEGLIE MESSAPICA

L'omonima contrada si trova sulla provinciale per San Michele Salentino, subito dopo la contrada Montecchie, dove è presente la maestosa roverella monumentale (Quercus pubescens L), alta 27 metri.

Oltrepassando dei mandorleti ci troviamo avanti a due aperture sotto la roccia affiorante. Trattasi di due aperture scavate nella roccia racchiuse in depressione. Il primo anfratto, più piccolo in circolo misura 4 x 4 metri alto 2 metri, il secondo più ampio in pianta allungata 10 x 6 metri alto 2 metri.

Per tutto lo sviluppo planimetrico presenta otto infossature nella roccia il che fa ipotizzare l'utilizzo come mangiatoie  per animali  da allevamento. Esternamente sulla zona a monte a pochi metri dall'ingresso è presente una cisterna o acquaro.


GROTTA TAMBURI  - CEGLIE MESSAPICA

 

Questa grotta è sita nella contrada Tamburi, non molto distante dall'omonima masseria, ubicata a nord est a circa due chilometri dal centro abitato. Abbiamo fatto un giro di ricognizione e rilevato la caverna, con stupore rileviamo che per andare in grotta è presente una scalinata che dal fabbricato ci conduce all'ingresso della grotta.

Notiamo subito la differenza con le altre cavità visitate prima: il perfetto stato di conservazione. Dall'ingresso, otto scalini ci conducono in una stanza di circa 3 metri  di larghezza, per un'altezza di 2. Un pavimento in mattoni spiana il piano di calpestio, la volta pare quasi intatta, di certo antropizzata in tempi passati. Un pozzo rompe l'omogeneità della grotta che risale all'interno della pineta di 15 x 5 metri. 

Un cunicolo porta ad un'interruzione sicuramente ostruita da una caduta di massi, che certamente conduce in altri ambienti, come è facile ipotizzare dal notevole passaggio d'aria proveniente da due piccole aperture.


grotta abate amato 2 - ceglie messapica

    

La cavità dista 3 chilometri da Ceglie nell'omonima contrada, non lontana dalla grotta Abate Amato 1. E' stata già scoperta nel 2002 dal Gruppo Speleocem e dallo stesso studiata e bonificata dai rifiuti nel 2018.

Trattasi di una grotta naturale, parzialmente concrezionata con indizi di prosecuzione. E' costituita da un unico ambiente di ventitre metri quadri.  


Grottina Nisi

A poche centinaia di metri dalla masseria omonima, masseria Seppunisi (Giuseppe Nisi), in prossimità di un casolare abbandonato, troviamo un crostone di roccia e nel mezzo un foro che scende in perpendicolare per due metri sino al piano della grotta. Per poterla esplorare bisogna strisciare. Una grotta naturale usata fino alla fine dell'800, come ricovero per animali. È presente una scalinata ricavata nella roccia calcarea, e un pizzo verticale, sfruttato per calare giù, paglia e fieno.

Grottina Sardella 3

 

A pochi metri dalla grotta Sardella 1 a cui sembra comunicante, la grotta Sardella 3 si apre nel mezzo di un uliveto con una leggera depressione che conduce sino l'ingresso scendendo 4,50 metri ad 1,50 metri dal piano di campagna.

La grotta misura 18 metri quadri con le dimensioni massime di 6 metri in lunghezza e 6 metri in larghezza, con altezza della volta di 1,55 metri. 

Grottina Abbondanza 3

Ubicata a 50 metri dalla strada comunale che conduce alla contrada Sardella, la grotta è situata tra le contrade Abbondanza e Taglialascia; posta al centro di una recinzione in muretto a secco sotto delle querce maestose.

Si accede tramite un ingresso di due metri di larghezza scendendo sotto per tre metri. sino al piano di calpestio. Sono evidenti i segni di adattamento dell'anfratto naturale che è stato ingrandito manualmente. E' costituita da un unico ambiente piuttosto regolare di 10 x 7 metri ed al centro è presente un pozzo lungo 1 metro mentre l'altezza della volta misura 2 metri.

Grottina Madonna della Grotta 2

 

A ottanta metri a sud della storica cripta "Madonna della Grotta", percorrendo un tratturo immerso nella campagna, troviamo questa piccola apertura che sprofonda  nella rossa terra.

Sulla sinistra un muretto a secco si addentra sino l'interno, che pare naturale con dei piccoli rimaneggiamenti. E' uno spazio asimmetrico con una superficie di 33 metri quadri e un'altezza massima 2,5 metri. Il piano di calpestio è colmo di terriccio, e ci sono segni di piccole prosecuzioni che al momento non lasciano intravedere continuità.

Interessante la presenza di un blocco litico  su cui è impressa una suggestiva iscrizione in fase di studio.

Grottina Abate Nicola Grande

Questa piccola cavità si trova alle spalle della masseria Abate Nicola Grande, tra le querce e gli uliveti secolari.

Arrivati sino all'ingresso della grotta, al di sotto di una cunetta ricoperta da macchia mediterranea abbiamo scoperto un anfratto nella roccia calcarea, interamente scavato a mano. L'apertura misura 0,80x 1,00 metri, l'ambiente è unico e misura 5 X 6 metri, con altezza media di 1,90 metri.

Fuori, a pochi metri dalla grotta è presente una cisterna caratteristica ("acquaro") da cui si evidenzia la funzione agro-pastorale che ha esercitato in epoca passata.   

Grottina Meraviglie 2

A 30 metrri dalla Grotta delle Meraviglie 1, una scalinata di nove gradini, conduce a uno spazio ipogeo naturale.

Trattasi di un unico ambiente irregolare con unico corridoio che si apre a metà della grotta raggiungendo un altro spazio con alla terminazione un altro vano che si racchiude in ascesa. Sulla sinistra appaiano dei concrezionamenti con delle piccole stalattiti e stalagmiti.

Misura 17 metri in lunghezza, e 6,50 in larghezza. L'altezza massima è di 2,15 metri.

                Grottina Tagliente

A tre chilometri dal centro di Ceglie Messapica, sulla strada comunale Galante, all' altezza delle masserie Giuseppe Nisi e Tagliente, è situato in una zona agricola, tra uliveti e seminativi, l'ingresso della grotta palmento Tagliente.

* Il palmento è una vasca larga e poco profonda, scavata nella roccia impermeabile, usata dalla nostra "civiltà contadina" per la pigiatura e la fermentazione dei mosti. I palmenti sono localizzati nei trulli, nelle masserie e anche in cavità naturali.

Alla grotta-palmento Tagliente si accede da una porta di accesso, sotto roccia, tamponato da blocchi di pietra lavorata in calcare. Sono evidenti gli ambienti della lavorazione, del deposito e contenimento del vino. All'ingresso e ben visibile la zona impermeabile per la pigiatura (palaccio), e subito adiacente la cisterna di stoccaggio del mosto, per tramite di un foro. Nello stesso ambiente, è presente un caminetto e un muretto divisorio, servito per sistemare il mosto in fermentazione nei caratteristici capasoni ( giare).


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