MARKETING COMUNICATIVO nei conflitti

COME SI ARRIVA AL CONFLITTO

Come precedentemente affermato,  la comunicazione non consiste semplicemente nell’atto del parlare, ma comprende anche ascolto, silenzio, linguaggio corporeo, connessioni tra fatti e parole. Essa è caratterizzata da uno scambio continuo di messaggi, azioni e reazioni che presuppone  cooperazione ed empatia con l’altro.

La comunicazione, da un lato, rappresenta una risorsa che permette di risolvere difficoltà e creare accordo tra gli interlocutori, dall’altro può costituire una modalità per screditare e insultare l’altro, diventando una procedura che, intaccata dall’interno viene vanificata.

Attraverso la comunicazione è possibile gratificare le persone, mostrare cortesia, disciplina e rispetto prestando attenzione e dimostrandosi interessati, disponibili e attivamente partecipi alla conversazione. Oltre a ciò, parlando, si utilizzano strategie per imporre il proprio punto di vista, minacciare, offendere e prevaricare l’altro. Quando le relazioni non funzionano si prova una sensazione di disagio che può tradursi in un processo di escalazione graduale. Ha subito inizio un dissenso meno diretto, come il mancato rispetto della progressione tematica in un discorso, per poi procedere verso dissensi più espliciti, come contrasti fondati propriamente sul contenuto che riguardano precisamente il rifiuto delle idee espresse dall’altro, per giungere poi alla completa frattura del processo di comunicazione tra le parti che crea ostilità verso l’altro, desiderio di evasione o senso di disorientamento.

Spesso una comunicazione inadeguata, costituisce il fattore scatenante di incomprensioni che possono sfociare in conflitti a causa di numerosi meccanismi spesso involontari. Rientrano in questa tipologia errati sistemi di decodifica del messaggio o malintesi, informazioni fornite in modo vago e mancato contatto tra soggetti a causa di paure, insicurezze, oppure orgoglio.

Nel momento in cui la comunicazione sembra veicolata in modo chiaro ed esplicito, può accadere ugualmente che l’altro non riesca a comprenderci. Ciò può dipendere da una differente attribuzione di significato alle parole o da un diverso modo di esprimere le emozioni e considerare la situazione. È molto importante affrontare insieme incomprensioni ed eventuali conflitti attraverso il dialogo, ispirandosi ai principi della comunicazione etica.

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