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DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI di Giuseppe Fedele

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il nostro cliente

Le destinazioni turistiche hanno necessità di gestire i propri visitatori al fine di assicurarsi un successo duraturo, per questo, è necessario sapere chi sono i propri turisti e selezionare i segmenti che si ritiene  si possono meglio soddisfare rispetto ai concorrenti e che presentino una redditività adeguata. Parto quindi dall’idea che bisogna fidelizzare e rafforzare il turismo già esistente nell’Altosalento Riviera dei Trulli, ma nel contempo, bisogna passare a un approccio strategico-selettivo. La strategia passa attraverso il focus sul turista, la sua conoscenza e l’attenzione costante, la qualità intesa come adeguatezza alle aspettative del cliente-turista, l’autenticità e l’unicità del territorio, l’innovazione creativa e continua e infine, ma non ultimo, l’integrazione e la cooperazione fra gli operatori e attori della destinazione turistica.      

 Il primo segmento turistico che ha interessato il territorio altosalentino già negli anni 60, e che rappresenta ancora un segmento interessante,  è quello che in letteratura turistica è definito VFR, acronimo inglese che sta per visitatori di parenti e amici.  Si tratta di vacanze di ritorno dei nostri concittadini e dei loro figli che rientrano nella loro terra natia per trascorrere le ferie. Possiedono spesso case di proprietà o alloggiano a case di parenti e amici, il loro soggiorno in genere è lungo anche 20 giorni o un mese. Va a loro, il merito di aver divulgato le nostre bellezze turistiche, i primi  turisti sono giunti nelle nostre cittadine grazie ai loro racconti e spesso, sono stati da loro accompagnati.

Un autore di storia locale, negli anni 60, così scriveva. “Da qualche anno oltre ai paesani che tornano dal Nord Italia e dall’estero per le ferie, si nota un afflusso di turisti che va aumentando sempre più, ci vengono con piacere e ci ritornano anche negli anni successivi, sembra che abbiano scoperto qualcosa di nuovo, di diverso, di interessante. Il sole li abbaglia; l’aria purissima li inebria: sembrano spiritati, raggianti, muoversi in un mondo pieno di calore e di luce”. In questo brano è mirabilmente espresso il motivo del successo presente e futuro del territorio, e sono anche tratteggiati i clienti interessati al nostro prodotto.

Questi “clienti” hanno una istruzione medio-alta e una elevata consapevolezza ambientale e sociale; provengono dalle città del nord e dal centro Europa.  Questo target ricerca la tranquillità, il riposo, il contatto con la natura, la genuinità dei cibi, la visita dei centri storici, la scoperta delle antiche tradizioni; vive la vacanza, anche, come un’esperienza di scambi culturali.  Il nostro ospite è motivato dal desiderio di fuggire dall’inquinamento, dal rumore, dallo stress delle grandi città, oltre che fuggire dalle regole della quotidianità, per rigenerarsi fisicamente e mentalmente. Le strutture ricettive ricercate sono l’azienda agrituristica o l’albergo in zone centrali delle cittadine, arredato elegantemente ma con stile  tradizionale del luogo; alcuni turisti alloggiano in costruzioni tipiche prese in affitto come i trulli o le case in pietra dei centri storici, oppure  in abitazioni che acquistano. Vogliono un prodotto non standardizzato ma personalizzato, vogliono un’organizzazione che non pianifichi ogni momento della loro vacanza ma un rapporto amichevole con i loro interlocutori turistici da cui ricevere informazioni e consigli e con i quali interagire. I loro viaggi sono frequenti; la tendenza è di ripartire le vacanze in più periodi dell’anno. Gli short break, cioè a dire i soggiorni brevi, da un week end a cinque giorni, costituiscono, anche per il nostro territorio, un mercato in crescita con forte potenzialità.

Gli short break, durante tutto l’anno,  possono rappresentare non solo una nuova breve vacanza rigeneratrice per i turisti dell’estate, ma anche tratteggiare, l’evoluzione dell’escursionismo. I nostri escursionisti, viaggiatori di un giorno,  provengono dalle aree urbane di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari, costituiscono un segmento numeroso e interessante che deve portarci a riflettere su come ottimizzare questo flusso continuo presente tutto l’anno nei fine settimana.  Alcuni escursionisti vengono per una breve passeggiata o per un pranzo nei nostri rinomati ristoranti: arrivano, mangiano e vanno via, ritornano periodicamente ma il rituale è lo stesso. Probabilmente questi “clienti” non sono informati e invogliati a trattenersi nel territorio, e aspettano proposte interessanti e convenienti per trascorrere periodi più lunghi, magari dal Venerdì sera alla Domenica.

Il turismo balneare, come sappiamo,  è  la forma di turismo più importante per l’Altosalento, ma anche qui i gusti stanno evolvendo. Dapprima i nostri turisti richiedevano servizi di base e spartani, poi si sono affiancati turisti che sempre più richiedevano servizi standardizzati e vacanze organizzate (villaggi vacanze all-inclusive, alberghi e campeggi con animazione). La tendenza è verso una vacanza tranquilla e dinamica nel contempo: divertirsi, abbronzarsi,  praticare sport,  passeggiare  ma anche rilassarsi e informarsi;  il turista esige professionalità e consulenza.   Le esigenze e i desideri dei turisti cambiano in continuazione per tanti motivi: la moda, le situazioni personali, i gusti, i bombardamenti mediatici. Questo significa, innovare e creare continuamente, variare e arricchire il prodotto. A noi altosalentini l’inventiva  si direbbe che non manca, forse manca la voglia di innovare continuamente, certamente, bisogna crescere nella cooperazione a rete e altrettanto certamente bisogna abbandonare, l’idea tarda a morire in alcuni operatori, di lavorare pochi mesi l’anno per star bene tutto l’anno.

L’Altosalento affascina e attrae  visitatori,  i numeri ci danno ragione: nel 2005, ci sono stati 99.815 arrivi contro i 93.882 del 2004, (+ 6,32%); le presenze sono state 731.370 contro 683.742 del 2004 (+6.96%).  A esaminare i dati aggregati per tipologia di esercizio si evidenzia una prevalenza della formula albergo e villaggi turistici vacanze  (voce alberghi) e una permanenza media abbastanza alta per la ricettività campeggio, dove ogni campeggiatore usufruisce in media di 11,63 giorni di vacanze.  Le formule turismo rurale, agriturismo e bed & breakfast rappresentano ancora una nicchia di mercato sia pure con numeri in crescita.

 Movimento clienti anno 2005 in tutte le strutture ricettive altosalentine

TIPO DI ESERCIZIO

RICETTIVO

ITALIANI

 ARRIVI       PRESENZE

 

STRANIERI

 ARRIVI      PRESENZE

TOTALE

 ARRIVI        PRESENZE

ALBERGHI

57781         312176

   7415     37574

65196      349750

CAMPEGGI

27145          326280

   1359       5424

28504      331704

AGRITURISMI

  1817              6002

   1637       5716

  3454      11718      

BED &BREAKFAST

    343               1842

       91         140

   434        1982

CASE VACANZE

  2179              35135

       48       1081

 2227       36216

T  O  T  A  L  E   2005

 89265          681453

10550      49935

 99815     731370             

*rielaborazione dati da fonte APT Brindisi

CONCLUSIONI

Con questo sesto e ultimo appuntamento sul tema del Distretto Turistico Altosalentino, sintesi di un lavoro più ampio e articolato che ho svolto sull’argomento, sottolineo alcune considerazioni, punti focali dell’idea di  distretto turistico.

La crescita e lo sviluppo dell’area altosalentina passano attraverso il distretto, che attui un’integrazione sia verticale (di filiera) quanto orizzontale (di varietà di prodotti e servizi). Il distretto turistico deve tendere a valorizzare i ricchi giacimenti ambientali-culturali presenti e a rafforzare la fiducia interpersonale, interaziendale e interistituzionale con una nuova metodologia di lavoro. Da uno sviluppo turistico balneare disordinato e improvvisato, determinato dalla prevalenza della domanda sull’offerta, si passa a uno sviluppo ordinato coordinato  e integrato fra marine ed entroterra, rispondendo in maniera opportuna alle esigenze-desideri dei consumatori-turisti in una prospettiva di sviluppo sostenibile. L’anima dello sviluppo è rappresentata dalle persone, dal capitale umano che evolve in capitale sociale che si esplica in capitale creativo. La creatività, intesa come  idee e contenuti nuovi che rompano i vecchi schemi, deve essere l’anima del distretto. Occorre investire nella creatività, perché è la forza vincente che consente di creare e mantenere quel vantaggio competitivo indispensabile per un territorio che ha l’ambizione di moltiplicare  i suoi utilizzatori turistici, e di fare del turismo il settore trainante dell’economia.


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