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studi e ricerche

DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI

La nostra materia prima  

Il territorio

Non Vi annoierò con un’arida elencazione di monumenti, luoghi, date storiche da manuale di storia locale, né tanto meno foto, slogan e accattivanti aggettivi da brochure turistica.

La mia idea è di una analisi delle risorse turistiche per definire la pianificazione strategica del territorio, definendo gli  obiettivi e la mission della destinazione.

La pianificazione è un processo continuo, pertanto periodicamente va aggiornato e rinnovato utilizzando e  trasformando la materia prima.

 il territorio

 L’Altosalento può contare su un contesto territoriale estremamente interessante in termini di emergenze naturalistiche, storiche, architettoniche e culturali, grande risorsa per la realizzazione di itinerari tematici capaci di innescare forme di turismo anche destagionalizzato.

Materia prima ce né tanta ma bisogna sceglierla e utilizzarla al momento giusto. Occorre  trasformare la materia prima, la risorsa turistica, in una destinazione turistica.  Per destinazione turistica s’intende una città, una località, ancor più un territorio che proponga una offerta turistica per la quale vale la pena spostarsi, effettuare il viaggio per raggiungerla, soggiornarci per vivere una esperienza nuova e appagante. L’offerta turistica non è costituita solamente da  risorse naturali, storiche, culturali, artistiche; non è solamente quell’insieme di attività che producono beni e servizi per soddisfare i bisogni dei turisti;  ma è  anche un mix di fattori intangibili quali la cultura dell’accoglienza e un sistema ospitale. Il cliente deve sentirsi a suo agio non solo nelle strutture ricettive ma nel territorio tutto, e questo è possibile solo se il territorio è ‘ospitale’,  se la gente del posto è essa stessa una risorsa. L’accoglienza insieme all’attrattività della risorsa e all’accessibilità della stessa, è la terza leva su cui si basa il turismo.

L’Altosalento Riviera dei Trulli, si caratterizza per la risorsa mare e per la risorsa entroterra e, consentitemelo,  per la genuina accoglienza da sempre dimostrata nei confronti del ‘forestiero’, termine che mi viene in mente perché varie volte sentito da ragazzino quando già alcuni  turisti arrivavano nell’entroterra, magari accompagnati dal ‘compaesano’ residente al Nord.

La risorsa mare conosce un boom negli anni 60 con gli insediamenti turistici di Rosa Marina, ieri villaggio turistico residenziale di respiro internazionale, e il villaggio Valtur. In contemporanea si sviluppa il fenomeno della casa al mare utilizzata, quanto dagli emigranti di ritorno per le ferie dal nord Europa e dal nord Italia, quanto  dagli abitanti delle cittadine dell’interno. Si sviluppano così piccole  località  balneari  che punteggiano, e purtroppo in molti casi deturpano la costa da Monopoli (BA) a Brindisi. E’ un tratto di 80 km di costa caratterizzata dall’assenza di cittadine, ma solo frazioni affollate d’estate e in sostanza non abitate in inverno. Questo rappresenta un punto di forza e nel contempo un punto di debolezza come in seguito dettagliato.  La risorsa  entroterra da qualche decennio è stata scoperta dal turismo e il suo utilizzo è in crescita.

Ci troviamo pertanto a questo punto:  forte stagionalità con l’offerta sole-mare, e tentativi di destagionalizzazione con un’offerta  agro ambientale ed  enogastronomica.

Il prodotto turistico si compone di risorse e di servizi.

Le risorse devono essere utilizzate non insieme, si rischierebbe confusione e una non chiara immagine della destinazione, bisogna puntare su quelle che il mercato apprezza di più, monitorarle e modificarle continuamente e, nel tempo con attenzione e discrezione, inserire nuovi elementi che andranno a completare o a sostituire le risorse originariamente utilizzate. Dobbiamo confrontarci con le richieste del mercato,  il quale tende a spostarsi dalle quattro S (sun, sea, sand and sex) alle tre L (landscape, leisure and learning). Paesaggio, divertimento e apprendimento sono le nuove richieste del mercato, in complementarietà fra loro e con  il binomio sole-mare.

L’Altosalento-Riviera dei Trulli offre questa complementarietà.

Le risorse principali, quelle per le quali il turista si muove, sono rappresentate dall’azzurro del nostro mare e dal verde e bianco dell’entroterra.  Azzurro (mare e cielo), verde (uliveti,  boschi di macchia mediterranea e querce secolari), bianco (centri storici, trulli e architettura rurale),  sono i colori che identificano il territorio.  Ritengo che si debba partire da questi tre colori,  con ondeggiati e stilizzati (appena schizzati) gli elementi identificativi su menzionati, per la creazione di un marchio in grado di trasmettere sensazioni  che suscitino desiderio di vacanza.

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