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studi e ricerche

DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI

La nostra materia prima

Il mare della riviera dei trulli

Le coste della riviera dei trulli si snodano per 40 km, con lunghe spiagge e dune coperte di macchia mediterranea alternate a insenature sabbiose, e tratti di scogliere che si specchiano in un mare cristallino.   E’ una costa variegata che risponde alle diverse esigenze del turismo balneare: lunghe spiagge sabbiose e animate come da Torre Canne Terme al Pilone, o lunghe spiagge sabbiose e tranquille come da Torre Guaceto ad Apani, e ancora calette vivaci o appartate limitate da basse scogliere.

Come già accennato nell’introduzione, la mia idea di distretto turistico non ha confini ben definiti e solo per  comodità (per esempio per elencare alcuni dati e statistiche) ho identificato il distretto con l’attuale consorzio Alto Salento composto dai cinque comuni di Ostuni, Ceglie, San Vito, Carovigno,San Michele.

La riviera dei Trulli inizia a Nord con Torre Canne (comune di Fasano) importante località termale, che con la sua baia rappresenta il naturale inizio della riviera. Dal porto di Torre Canne inizia una lunga spiaggia sabbiosa di otto chilometri, che termina in località Pilone; alle spalle della spiaggia, nel tratto non urbanizzato, dune coperte da ginepri e laghetti di acqua sorgiva, (acqua che alimenta il complesso termale che offre vari e specifici programmi di cura e di estetica).

Dopo il Pilone, la costa è un susseguirsi di piccole spiagge di sabbia tra la macchia mediterranea, ecco Rosa Marina, villaggio turistico con villette in stile mediterraneo creato negli anni 60 da uno studioso svedese, che rimase affascinato dalla bellezza del posto. Seguono Monticelli (il nome deriva dalle alte dune del posto), Diana Marina e Villanova dove è presente un porticciolo, approdo per le barche dei pescatori e natanti da diporto. Dopo Villanova la linea di costa diventa frastagliata da qui il nome della località di Costa Merlata. Il mare s’insinua tra gli anfratti di una costa rocciosa creando calette, piccole grotte, ponticelli naturali e rocce dalle strane forme sino a Santa Sabina, località racchiusa intorno alla torre e al suo grazioso porticciolo di pescatori. Seguono le località di Pantanagianni  e di Specchiolla con ampie spiagge, infine la riserva naturale di Torre Guaceto chiude la Riviera dei Trulli. Le località più abitate che in estate raggiungono una popolazione ragguardevole sono Torre Canne, Rosa Marina, Villanova, Santa Sabina e Specchiolla; in seguito nel terzo capitolo parlerò delle strutture turistiche di queste località.

Le spiagge sono facilmente raggiungibili dalle complanari della superstrada Bari-Brindisi da cui sono distanti in media un chilometro.

Parcheggiata l’auto puoi decidere di fermarti alla spiaggia vicina o percorrere a piedi qualche chilometro, per trovarti circondato dal verde della macchia mediterranea e dall’azzurro del mare e provare sensazioni uniche. Qui, puoi trovare piccole e graziose spiagge isolate, chiuse dalla vegetazione e dalla scogliera. Devi arrivarci con discrezione camminando lentamente per scoprire paesaggi, conoscere, pensare e riflettere senza disturbare la natura e... le coppiette appartate sulla spiaggia a prendere il sole e... non solo; si perchè qui non è difficile, anche in Agosto, trovare intime calette deserte, questo è possibile perché o l’accesso al mare con veicoli è vietato (oasi di Torre Guaceto) oppure le vie d’accesso sono disagevoli o mancanti. Pertanto questi ‘paradisi esotici’ (un mare cristallino verde smeraldo da ingannare amici e parenti con foto e video fatti passare per i Carabi -scherzetto già sperimentato-) sono raggiungibili a piedi.

Torre Guaceto è un’area marina protetta, riserva naturale dello stato, e racchiude, se pur in una non vastissima superfice, una consistente diversità di habitat e paesaggi. Macchia mediterranea, dune sabbiose, paludi con anfibi e uccelli migratori, spiagge giallo oro, mare trasparente  e  fondali di praterie di poseidonia sono le peculiarità di questo luogo. Simbolo di Torre Guaceto  è la torre aragonese del XVI sec. costruita, come altre sulla costa a distanza di alcuni chilometri, a difesa dalle incursioni dei pirati saraceni. La torre è ancora oggi una vigile sentinella, a difesa dai   “nuovi pirati” che a più riprese negli anni passati hanno tentato di trasformare, una zona di incomparabile bellezza, riconosciuta già dal 1971 secondo la convenzione di Ramsar zona umida d’importanza internazionale, in un agglomerato ‘turistico’. Oggi la giusta fruizione turistica di questo tratto di costa è assicurata da un consorzio di gestione formato dai comuni di Carovigno e Brindisi e dal WWF Italia.  Il centro visite è localizzato a tre chilometri dalla costa a Serranova, borgata agricola che si raggiunge attraversando un vero e proprio bosco di ulivi secolari dalle forme particolari scolpite dal tempo. Lasciamo quindi l’azzurro del mare e immergiamoci in un mare verde di ulivi...

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