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studi e ricerche

* DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI di Giuseppe Fedele

Introduzione    

Questo lavoro (realizzato nel 2005) nasce dalla passione e dall’amore per la mia terra, fin dall’infanzia.

Il Salento occupa la parte più meridionale della Puglia, siamo il tacco d’Italia, l’Altosalento è il territorio più a nord, là dove le ultime propaggini delle Murge lasciano il passo alla piana salentina; appartiene alla provincia di Brindisi della quale rappresenta la parte turisticamente più interessante e con maggiori presenze turistiche (700.000).  Sino al 1927 il Salento, con la quasi totalità delle province odierne di Brindisi e Taranto, costituiva la provincia di Terra d’Otranto con capoluogo Lecce, un territorio vasto ma  con molte caratteristiche comuni che si riscontrano ancora oggi.

L’Alto Salento esiste come consorzio fra comuni e come Gal (gruppo d’azione locale): copre una superficie di 550 kmq e una popolazione residente di 95.000 abitanti, comprende i comuni di Ostuni (33.000 ab.), Ceglie Messapica (21.000 ab.), San Vito dei Normanni (20.000 ab.), Carovigno (15.000 ab.) e San Michele Salentino (6.000 ab.).   Il territorio e’, per buona parte, collinare in particolare nel comune di Ceglie, 310 m il centro abitato e 382 m  nell’agro, in località Montedoro;  la fascia litoranea e’ pianeggiante.

Nella mia idea, il distretto turistico Altosalento Riviera dei Trulli non è da intendersi con confini ben definiti e delineati dagli ambiti territoriali dei comuni sopraelencati, ma i confini sono aperti e non delimitati, trattandosi peraltro di una zona di confine fra le sub-regioni fisiche  del Salento e delle Murge.

Siamo localizzati nella Murgia dei Trulli e, o anche, secondo alcuni testi, nel  Salento delle Murge. Restando alle definizioni classiche, comunque, Murgia dei Trulli comprenderebbe Alberobello, la Valle d’Itria e zone adiacenti (Locorotondo, Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica, Martina Franca e Cisternino) caratterizzate dalla presenza dei trulli e amministrativamente a cavallo fra le province di Bari, Taranto e Brindisi; il Salento delle Murge identificherebbe la parte più bassa delle Murge Tarantine e Brindisine, con poca presenza o assenza di trulli.

 L’Altosalento  è una regione complessa una sovrapposizione, se vogliamo, di regioni elementari (regioni con un unico discriminante) e nel contempo la risultante di un’evoluzione organizzativa del territorio. Il fulcro centrale è rappresentato dai cinque comuni trattati in questo lavoro, peraltro già uniti in un consorzio intercomunale, ma il territorio altosalentino si estende dal centro-nord della provincia di Brindisi alla Valle d'Itria. Presenta caratteristiche fisiche, culturali, sociali ed economiche simili, ma nel contempo diverse, dal Salento leccese e dalle Murge dell'entroterra barese e tarantino; è un territorio che nel corso dei secoli ha consolidato una sua identità, resa unica dalle tracce ben visibili della nostra civiltà contadina fondata sulla "pietra" e che ha prodotto un'architettura rurale unica con trulli, masserie e muretti a secco. 

 Peculiarità del territorio sono la risorsa mare e la risorsa entroterra. La risorsa mare è sicuramente utilizzata, ma attenzione, forse troppo utilizzata, con gli effetti deleteri della soprautilizzazione. Dico forse,  perché più che superamento della capacità di carico, si tratta di non idonea organizzazione dei flussi turistici e di concentrazione nei mesi centrali dell’estate.  L’entroterra é un museo all’aperto, ricco di testimonianze antropologiche, beni culturali naturalistici e paesaggistici; un museo da tutelare per evitare gli usi impropri e abusi.

Ma perché intitolare, questa tesi, Distretto turistico Altosalento Riviera dei Trulli?

Distretto ci richiama l’idea del distretto industriale,  le cui radici sono nel pensiero economico di Alfred Marshall, quella specializzazione e integrazione che porta  a economie esterne,  e crea una ‘atmosfera’ favorevole alla cooperazione e allo sviluppo e che accentua la creatività.  Per distretto turistico intendo non solo  una comunità con un sistema di valori, non solo peculiarità storico naturalistiche di un territorio,  ma anche il risultato di un processo di interazione dinamico fra la comunità locale e il visitatore,  direi quasi una simbiosi che porta a reciproca soddisfazione. Distretto turistico come qualcosa in più del sistema turistico locale; l’art. 5 della  legge 135 del 29 Marzo 2001 sulla riforma della legislazione nazionale del turismo cosi recita: "si definiscono sistemi turistici locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate."

Altosalento si definisce la parte più a Nord del territorio salentino e con più alta altimetria (mediamente fra i 200 e i 300 metri di altitudine sul livello del mare); riviera dei trulli perché è il mare  vicino alla zona dei trulli, è il mare che vede come bagnanti, oltre ai tanti turisti, noi abitanti dei bianchi paesi dei trulli. Ma oltre a questo, questo termine doppio  Altosalento Riviera dei Trulli vuole essere una mia personale idea di marketing, si ricorda facilmente e richiama alla mente Salento Riviera e Trulli,  termini ben conosciuti e identificativi del prodotto turistico che offriamo.

Partiamo giusto da questo, cosa offriamo? Sarà il tema del primo capitolo.

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schema sunto e indice distretto turistico

* Distretto turistico Altosalento Riviera dei Trulli è il titolo di questo lavoro che potrete sfogliare cliccando su primo capitolo,  passando alla pagina successiva con la freccia gialla che troverete su ogni pagina in basso a sinistra.

* ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA' DI BOLOGNA, Facoltà di Economia, Corso di Laurea in Economia del Turismo - DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI - Tesi di Laurea in Sociologia del Turismo presentata da GIUSEPPE FEDELE, Relatore Chiar.mo Prof. Pietro Leoni, anno accademico 2004-2005